DIE STILLE VOR BACH



Die Stille vor Bach è un approccio alla musica, e alle discipline e mestieri che la circondano, attraverso l'opera di Johann Sebastian Bach. Uno sguardo sulle profonde relazioni tra immagine e musica, dove quest'ultima non è semplice sottolineatura dell'immagine, ma soggetto paritetico all'interno del racconto.
Il film parte da una struttura musicale preesistente. La colonna sonora si nutre delle opere di Bach, di due sonate di Mendelssohn e di uno studio di Ligety, che creano una volta architettonica che avvolge il film: una passeggiata attraverso il diciottesimo, il diciannovesimo e il ventunesimo secolo per mano di J. S. Bach.
Johann Sebastian Bach arriva con la sua famiglia a Lipsia come can­tore nella Scuola di San Thomas. Bach è ben lontano dall'essere un privilegiato, ma la sua fama di compositore e interprete cresce nel corso della sua vita, oltrepassa la sua morte e arriva a essere tanto un riferimento della cultura alta quanto un'icona popolare.
Non ci sono altri temi in questo film. Come l’intera opera di Portabella, Die Stille vor Bach è cinema spogliato di tutti gli aneddoti. Non si svela nessuna intimità, non si sfrutta nessuno scandalo, non si racconta nulla che non si sappia già. Di fatto, persino lo stesso Bach appare in poche scene: è esattamente l'opposto di un biopic. Ed è anche il contrario di un film-tv gonfiato a 35mm: nei film commerciali di oggi i personaggi parlano senza sosta perché l'industria cinematografica non crede più all'immagine né al cinema.

 

Nel film si parla appena: è il film che parla, fondamen­talmente del lavoro e della Storia. Attraverso il lavoro, questo film sceglie di parlare dell'arte. Bach non è un genio che crea ex nihilo per pura ispirazione divina. È piuttosto un lavoratore inesauribile che vende la sua dedizione e il prodotto della sua intelligenza in cambio di (poco) denaro. Deve lottare per conservare il posto di lavoro ed è un compositore consapevo­le delle condizioni materiali che rendono possibile la propria musica. Tutto il film è gira­to in presa diretta, sottolineando come la musica provenga sempre dalla tecnica e dalla fisicità dei diversi strumenti, oltre che dallo sforzo e dal virtuosismo della sua esecuzione. Tutti i personaggi di questo film, non solo Bach, lavorano: ci sono camionisti che interpretano la musica, macellai che impacchettano la carne con partiture di Bach e accordatori di piano ciechi. Si potrebbe dire che anche il film lavora, perché rifiuta di limitar­si allo sfruttamento di sentimenti immediati o delle aspettative di evasione dello spettatore, al quale a sua volta si chiede di partecipare al lavoro del film.
Infatti in Die Stille vor Bach non c'è una storia lineare: come sempre accade nel cinema di Portabella, il film procede attraverso sequenze senza altra relazione causale che non sia quella attribuita dallo spettatore, il destinatario ultimo. Per contro nel film c'è parecchia Storia, anche se ci troviamo di fronte all'opposto di una superproduzione storica. Si tratta di un film europeo. Europea è la sua nazionalità perché l'Europa rappresenta il campo affettivo, simbolico, storico e politico su cui si fonda: è il palcoscenico in cui ha luogo. Il film (girato in tre lingue: spagnolo, italiano e tedesco) sostiene che l'Europa non potrà andare avanti senza riconoscere che nel suo passato (trasformato oggi in uno sfondo turistico attraversato da giovani zaino in spalla) e dietro il suo incerto presente (dominato da tecnocrazia e amnesia) giace una Storia tesa, conflittuale, drammatica (il cuore del film è ambientato a Dresda). Lo splendore della sua cultura è inseparabile dalla sofferenza e dallo sfrut­tamento inflitti per secoli. Ai suoi piedi pullula una moltitudine come quella del mer­cato di Lipsia. Il suo presente non è meno tumultuoso e ambivalente del suo passato.

Testo di Marcelo Expósito


Regia PERE PORTABELLA
Sceneggiatura PERE PORTABELLA
CARLES SANTOS XAVIER ALBERT
Produzione Films 59
Fotografia TOMÀS PLADEVALL (A.E.C)
Suono ALBERT MANERA
Missaggio Suono RICARD CASALS
Responsabile Produzione PASQUAL OTAL
Assistente Di Produzione ESTITXU ELIZASU
Primo Aiuto Regista JORDI VIDAL AMORÓS
Supervisione Sceneggiatura ANNIE SETTIMO
Scenografia QUIM ROY
Costumi MONTSE FIGUERAS
Steadycam
RAMON SANCHEZ
Capo Macchinista CHARLI GUERRERO
Montaggio ÒSKAR XABIER GÓMEZ
Trucco CLAUDIA DE ANTA
Acconciature  EVA SANZ

 

con:
Camionista ÀLEX BRENDEMÜHL
Venditore Di Pianoforti FEODOR ATKINE   
J.S.Bach CHRISTIAN BREMBECK
F. Mendelssohn DANIEL LIGORIO
Thomaskantor GEORG C. BILLER
Coro THOMANERCHOR LEIPZIG
Apprendista Camionista ANTONIO SERRANO
Figlio Di Bach FERRAN RUIZ
Violoncellista GEORGINA CARDONA
Guida FRANZ SCHUCHART
Libraio JAUME MELENDRES
Maggiordomo CHRISTIAN ATANASIU   
Macellaio JOHANES ZAMETZER
Accordatore Di Pianoforti LUCIEN DEKOSTER
Madre Di Mendelssohn LINA LAMBERT
Amico Di Mendelssohn JORDI LLORDELLA
Amico Della Violoncellista THOMAS SAUERTEIG
Discendente Di Bach DANIELA WICK
Camionista Del Bar ALVAR TRIAY
Anna Magdalena Bach FANNY SILVESTRE
Figlia Di Bach MARIONA SOLANAS
Primogenito Di Bach JENS WITTWER
Cameriere BERT KRIPSTÄDT
Cliente GERTRUD KOSSLER
Cavallerizza BEATRIZ FERRER SALAT
Cavallo CASANDRO

 

 

IL PRESS BOOK in PDF (it)
pressbook in english
pressbook in spanish

 

SCHEDA TECNICA

“Die Stille vor Bach”
di Pere Portabella
Spagna, 2007 – 35mm, colore, 102’
Aspect Ratio 1.85 : 1 – Dolby Stereo 5.1
v.o. spagnolo, tedesco e italiano.