PICCOLO SOLE



Enrico Crolla é un nome che agli italiani non dice nulla. Nessuna 'storia della musica italiana' ne porta la minima traccia. Eppure si tratta di uno dei g randi chitarristi del XX secolo ed é nato a Napoli.
Emigrato a Parigi nel 1923 quando aveva due anni, ha passato l'infanzia a raccogliere monete col suo banjo davanti ai caffé. Finché qualcuno non si é accorto del suo genio e in pochi anni é diventato uno dei compositori più amati della Francia. Allievo per avventura niente meno che di Django Reinhard t , senza aver mai studiato musica creava canzoni per interpreti come Edith Piaf e Yves Montand (17 brani), ha fondato un gruppo jazz di culto ( Henri Crolla sa Guitare et son Ensemble) , e ha composto quaranta colonne sonore (per i cortometraggi di  Georges Franju, Alain Jessua e Paul Grimault prima, poi per lungometraggi con Brigitte Bardot, Jeanne Moreau e Jean Gabin…)

Firmava le lettere disegnando in calce un piccolo sole. 
Fu stroncato da una malattia nel pieno della sua ascesa, a neanche quarant'anni, nel 1960.
Questo ha fatto sì che il suo nome fatalmente declinasse per un periodo, ma la sua stella  ora  torna a risplendere. C i sono giovani chitarristi rock , per esempio, che passan o dalla chitarra elettrica all' acusti ca per pratic are la sua musica.

Questo film é il suo primo ritratto.

 

PICCOLO SOLE Vita e morte di Henri Crolla
(estratto della voce narrante)
Le persone di Parigi a cui ho chiesto per telefono di incontrarci, per parlare di Henri, hanno avuto tutte la medesima reazione: un po' di sorpresa all'inizio, ma poi una disponibilità senza condizioni, non solo: c'era un tono di fierezza nelle loro parole, averlo conosciuto é considerato un privilegio.
E per di più, molti di quelli che lo hanno frequentato sembrano sentire la sua scomparsa - a quarant'anni di distanza - non come un evento trascorso, lontano, collocato nella discreta trama del tempo, ma come un lutto ancora aperto, una assenza che ancora amareggia.
E raccontano tutti di essere stati trasformati dal suo passaggio. Non era solo l'uomo venuto da Napoli col corpo pieno di musica, le sue azioni riguardavano i piani stessi del vivere. Avvolgeva ogni cosa con la vis comica di un clown, un pulcinella sublime. Era come se dicesse: < In un'epoca empia come questa essere allegri é un dovere.> Ma sapeva anche rimproverare. Due cose che messe insieme non fanno il ritratto un giusto? Secondo una antica leggenda talmudica il mondo intero si regge solo perché per ogni generazione, miracolosamente, nascono trentasei di questi uomini, che senza darlo a vedere compensano l'andamento normale delle cose, e impediscono la catastrofe.
( Nino Bizzarri )


soggetto, testi e regia
Nino Bizzarri

Fotografia: Fabien Franey
Suono: Sylvain Testor
dur. 91 minuti
Musica di (ed eseguita) da Henri Crolla
Altre musiche:
David Darling, Paki Zennaro.

Con la partecipazione di: Colette Crolla, Paul Crolla, Francis Lemarque, Georges Moustaki, Edith Piaf, Jacques Higelin, ecc.

G irato in DVCam (390) digitale.

Prodotto da  Rai International

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